TEMPO DI RICERCA da gennaio 2024 - in corso
PERIODO DI CREAZIONE settembre 2024 - in corso
N’ GIORNATE DI PRODUZIONE PREVISTE 90 giorni, 3 mesi
N’ GIORNATE DI RESIDENZE TRASCORSE 15 giorni
N’ GIORNATE DI RESIDENZE RESTANTI 75 giorni
PERIODO IDEALE DEL DEBUTTO fine 2025, inizio 2026
AMBITI Performance multidisciplinare, danza contemporanea, teatro fisico, installazione
DURATA 50’ variabile
FORMATO: Site-specific
CREDITI PROGETTO
Ideazione, Regia, Drammaturgia, Disegno Luci, Installazione, Coreografia, Costume di e con Giacomo De Luca
in collaborazione con Visionary Artists For Change:
Elena Molon: Tutor, Consulenza alla coreografia
Floriana Conte: Consulenza scientifica storico-artistica per l’arte moderna e contemporanea
Francesco Cocco: Consulenza alla drammaturgia
Giovanni Dinello: Composizione panorama sonoro dei gusci
Musiche di: Georges Bizet, Henryk Górecki, Gavin Bryars, Brian Eno, Renè Aubry, David Lynch.
Eugen Bonta: Video e Fotografia
PARTNERS
Progetto sviluppato a Nuove Traiettorie 2024/25 azione del Network Anticorpi XL, selezionato e supportato da Teatro Pubblico Pugliese, Cantieri Danza, L'arboreto Teatro Dimora di Mondaino, Fondazione Armunia Castiglioncello, Ass. Vera Stasi Tuscania.
Con il supporto di TRAC Teatri di Residenza Artistica Contemporanea – Centro di residenza pugliese, Principio Attivo Teatro - Manifatture Knos - Centro Culturale di Lecce, Crest - Auditorium TatA’ di Taranto.
Con il supporto amministrativo di AiEP - Ariella Vidach, Milano
Con il supporto di comunicazione, marketing, ufficio stampa, digital PR, promozione di Theatron 2.0 .
Con il contributo della comunità di Lecce di raccolta dei materiali: Carni e Dintorni, Bar Stop, Forno Tarantino Ciccillo.
SEDE DI PRODUZIONE - RESIDENZE TRASCORSE
2 - 8 sett 2024, presso Crest - Auditorium TatÀ, Taranto, Italia;
17 - 24 sett 2024 presso Principio Attivo Teatro - Manifatture Knos, Lecce, Italia;
RESIDENZE IN PROGRAMMA
Trasmissione e sperimentazione di pratiche in Residenza collettiva con il gruppo Nuove Traiettorie 2024/25 azione del Network Anticorpi XL. 4 - 11 novembre 2024 presso L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino.
OBIETTIVI - NECESSITÀ
Il progetto è una creazione inedita che non ha ancora debuttato, attualmente in forma di Primo studio (work in progress). Si necessità del supporto di Residenza minimo di 90 giorni totali (suddivisi preferibilmente in 10/15 giorni consecutivi) per sviluppare la ricerca e ultimare la creazione artistica, avviata a settembre 2024. Preceduta da un’azione di raccolta di materiali di scarto su larga scala. Intensa e meticolosa pre-pratica collettiva che coinvolge le comunità, iniziata a gennaio 2024 e che si prospetta di proseguire nell’avvenire per la realizzazione ottimale del set scenografico installativo e interattivo.
IL PROGETTO
Come stare al mondo? è uno studio transdisciplinare e si inserisce in una più ampia serie di ricerche e sperimentazioni artistiche incentrate sul tema dell’uovo. Si configura come una raccolta di soli e variazioni che includono composizioni coreografiche e azioni performative, della durata di 3, 9, 30 minuti o più, a volte individuali pensate ed eseguite da Giacomo De Luca, altre volte collettive, coinvolgendo più dance-maker, performer, mover, attori/attrici. Questi elementi – assoli, variazioni, azioni performative – possono essere presentati singolarmente sia live, combinati e rielaborati in un’unica forma di spettacolo che altresì su schermo e videoproiezioni. Il progetto comprende la creazione di materiali come video, cortometraggi, fotografie, testi, paesaggi sonori, costumi e oggetti che possono essere presentati indipendentemente come installazioni permanenti, temporanee e transitorie, interattive e site-specific.
SINOSSI (settembre 2024)
In uno scenario surreale dove materia, danza e suono confluiscono in un unico respiro, l’evanescenza di un suolo esanime, cosparso di frammenti di gusci d’uovo, si rivela dispositivo e presenza con cui relazionarsi con curiosità e fisicità sensoriale. Sfidando i confini tra mente e corpo, e lasciandosi guidare dalla propria urgenza interiore, l’interprete riesamina la sua identità attraverso il simbolismo dell'uovo come entità rigenerativa nei principi di genesi, sviluppo, distruzione e resistenza. In questa creazione, l’interprete intende lasciare tracce di sé nell'esplorazione estemporanea del proprio flusso vitale, nel tentativo di raggiungere con veridicità un’alta connessione con terra e cielo. Interrogandosi sul "Come stare al mondo?" l’artista mira a schiudersi da ogni sovrastruttura e a trovare un luogo elevato e protetto nella società contemporanea che pare sempre sull'orlo di un’imminente collasso, conducendo il pubblico in un percorso onirico verso inesplorate dimensioni immaginifiche per scoprire modi alternativi di esistere.
SOMMARIO
Il materiale utilizzato deriva da una raccolta su larga scala di gusci d’uovo di gallina, iniziata a gennaio 2024 dall’artista per questo specifico progetto. Ogni guscio diventa una risorsa essenziale, attraverso un processo di purificazione che prevede cura nelle fasi di lavaggio, disinfezione, essiccazione e conservazione, ancora in corso. Questo approccio favorisce un dialogo profondo tra corpo e materia, contribuendo alla continua rigenerazione del materiale per l’installazione e altre opere in sviluppo. Al centro del progetto vi è l’uovo, simbolo di energia cosmica e rinascita, che incarna la dicotomia tra nascita e morte, creazione e distruzione. La ricerca esplora l’uovo come archetipo e riflesso sociale, indagando la sinestesia tra corpo, mente, sensorialità, materia e ecosistema. Il progetto apre una riflessione critica sulle azioni consumistiche e sullo sfruttamento intensivo delle risorse naturali, promuovendo il riciclo e un approccio consapevole, sottolineando l’urgenza di adottare pratiche più sostenibili e rispettose per garantire la sopravvivenza nel e del pianeta. Il lavoro mira a far riflettere sulla vulnerabilità contemporanea e sull’impatto delle nostre azioni sul futuro, offrendo un’esperienza immersiva progettata per adattarsi a diversi contesti e luoghi, come teatri, spazi non convenzionali, musei, ambienti urbani e schermo.
MEZZI / SPECIFICHE (settembre 2024)
1 composizione installativa di gusci d’uovo disposti al suolo (3 box - contenitori grandi), 1 uovo sodo appeso a un filo di nylon, 6 microfoni a contatto con il suolo, 1 impianto audio, 1 microfono a filo con asta, 1 videoproiettore, 1 schermo, 1 fischietto ad acqua in ceramica, 3 diffusori di olio essenziale alla mirra.
CENNI STORICO-ARTISTICI (settembre 2024)
L’uovo come legante è alla base del pigmento della tempera a uovo, senza la quale gli artisti non avrebbero potuto dipingere prima dell’avvento della pittura a olio. Ne parlano i ricettari più importanti, dal Libro dell’arte trecentesco di Cennino Cennini all’Introduzione alle tre arti del Disegno cinquecentesca di Giorgio Vasari. Un uovo vero del 1472 sta sospeso con un filo bianco al centro di un’abside a conchiglia, perpendicolare a un Vergine altera incurante dei santi attorno a lei e del duca committente del quadro a uno dei più straordinari artisti del Rinascimento, Piero della Francesca. L’uovo sembra il protagonista misterioso dell’iconografia della Pala di Brera, esposta nel museo omonimo a Milano, ancora oggi emanante silenzioso raccoglimento. Un uovo di bronzo del 1978 è stato protagonista di una delle performance comportamentali più intrise di valore civile tra quelle create da artisti performativi internazionali. La sera del 16 marzo 1978 il quarantaduenne Luciano Fabro si trova a Roma. Si dirige in via Gregoriana (dove ancora oggi si va a studiare la Storia dell'arte in una delle maggiori biblioteche specializzate del mondo, l'Hertziana). Là Fabro preleva da un suo gallerista una sua scultura, Io (L'uovo): un uovo di bronzo concavo che ha le stesse misure di Fabro in posizione fetale. Con l'uovo alter ego di sé stesso, Fabro arriva in via Veneto per andare a deporre "Io (L'uovo)" nella Fontana delle Api berniniana in Piazza Barberini. L'autoritratto dell'artista sta quindi deposto nel liquido amniotico della tradizione della storia dell'arte. Fabro non compie il rituale comportamentale da solo; dietro di lui, come in una processione laica solenne, si forma un corteo di altri artisti e di critici, tra cui ci sono Mario e Marisa Merz, Jannis Kounellis, Vettor Pisani, Francesco Clemente, Achille Bonito Oliva e altri. La Via Crucis laica in una Roma semideserta e militarizzata dal terrore è la risposta degli artisti all'evento più violento della Storia repubblicana: quel mattino in via Fani era stato rapito Aldo Moro, che il 9 maggio verrà lasciato cadavere, ripiegato su sé stesso, in un portabagagli in via Caetani. Si tratta solo di alcuni esempi della presenza costante dell’uovo nella storia dell’arte. Dalle prescrizioni tecniche ai risultati concreti della creazione, altre decine di volte gli artisti hanno compiuto il rituale in silenzio, inglobando l’uovo nella propria poetica come metafora dell’incidenza della spiritualità dell’artista sul mondo (Floriana Conte).
Giacomo De Luca è un artista poliedrico attivo a livello internazionale come ricercatore outsider, danzatore freelance, danzautore, coreografo, performer, artista visivo e coach sperimentale. Fondatore di Visionary Artists for Change®, un Network/collettivo in continua proliferazione + Dipartimento di Ricerca e Sviluppo, si occupa di rice
Giacomo De Luca è un artista poliedrico attivo a livello internazionale come ricercatore outsider, danzatore freelance, danzautore, coreografo, performer, artista visivo e coach sperimentale. Fondatore di Visionary Artists for Change®, un Network/collettivo in continua proliferazione + Dipartimento di Ricerca e Sviluppo, si occupa di ricerca, sperimentazione, creazione e trasmissione nell'ambito della danza contemporanea, le arti visive e performative.
I suoi lavori sono stati selezionati a Vetrine della Giovane Danza d’Autore e Festival Internazionali tra cui: Nuove Traiettorie - azione del Network Anticorpi XL 2024/25, DIDstudio NAO24, AiEP Ariella Vidach - NAO Performing Festival 2024, Finalista a FLIC Lanciano 2023, Extravaganza NAO Piattaforma Giovani 2023, Muovimi - Via Farini | Fabbrica del Vapore di Milano 2023, Festival Lasciateci Sognare - La Sfera Danza 2021, ricevendo commissioni da Durazzi Milano | Ilenia Durazzi - Maurizio Cattelan 2024, Festival di Musica Spirito del Tempo 2023, Serata Giovani Coreografi - La Sfera Danza 2021, Percorso Coreografico - Padova Danza 2021.
Diplomato all'Accademia Teatro alla Scala, continua la sua formazione in tutta Europa, Trainer Bodycode System®, Biennio Coreografico (PD Project). Si è unito a La Scala, Tokyo Ballet, Jas Art Ballet, La Biennale di Venezia - College Danza 2021 + 22, dal 2022 è danzatore per Emio Greco (ICK Dans Amsterdam e Porta d'Oriente - ResExtenza | Centro di Produzione della Danza) nel 2023 con Le Supplici - Fabrizio Favale e dal 2024 collabora con Kinkaleri.
Interprete del repertorio di: Wayne McGregor, Crystal Pite, Maurice Béjart, Angelin Preljocaj, William Forsythe e di creazioni inedite e Prime mondiali di: Saburo Teshigawara, Merce Cunningham Trust, Emio Greco|PC, Maria Hassabi, Fabrizio Favale, Kinkaleri, Matteo Levaggi, Heinz Spoerli, Alla Sigalova, Emanuela Tagliavia, Raymond Pinto, Edit Domoszlai e i registi Placido Domingo, Liliana Cavani..
Selezionato in Residenze di Ricerca e Seminari con Jan Fabre TG, Maria Hassabi, Cristina Krystal Rizzo, Kinkaleri, Cristina Caprioli, Monica Francia, Gruppo Nanou, Daniele Albanese, Stefania Tansini, Francesca Proia, Nicoletta Cabassi, Marta Ciappina, Charles Pas, Nicola Galli, Camilla Monga, Carolyn Carlson, Michael Baryshnikov, Oliver de Sagazan, Monica Francia, Balletto Civile..
Floriana Conte è abilitata come prof.ssa ordinaria di Storia dell’arte e insegna Storia dell’arte moderna, contemporanea e Museologia all’Università di Foggia. È membro dell’Accademia dell’Arcadia. Ha conseguito il Perfezionamento (Ph. D.) in Storia dell’Arte e Letteratura italiana alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Dal 2014 per la Fo
Floriana Conte è abilitata come prof.ssa ordinaria di Storia dell’arte e insegna Storia dell’arte moderna, contemporanea e Museologia all’Università di Foggia. È membro dell’Accademia dell’Arcadia. Ha conseguito il Perfezionamento (Ph. D.) in Storia dell’Arte e Letteratura italiana alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Dal 2014 per la Fondazione “Lincei per la Scuola” dell’Accademia dei Lincei è tutor e docente del corso di aggiornamento per insegnanti di scuola superiore I Lincei per una nuova didattica nella scuola: una rete nazionale fondata da Luca Serianni. È autrice di quasi 70 saggi scientifici, 2 cataloghi di mostre (l’ultima delle quali dedicata alle fotografie pop di Enrico Vanzina) e di 6 libri. Di essi, Tra Napoli e Milano. Viaggi di artisti nell’Italia del Seicento. I. Da Tanzio da Varallo a Massimo Stanzione; II. Salvator Rosa, Edifir 2012-2014, è stato premiato con «Medaglia “Leonardo Da Vinci”» dal MAECI-MIUR. Ha svolto attività di ricerca e didattica anche c/o: Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti ed École du Louvre; Kunsthistorisches Institut di Firenze; Centro CRISIS dell’Università di Torino; Victoria & Albert Museum and Library a Londra; Fondazione Benetton Studi e Ricerche di Treviso; Accademia della Crusca; Accademia Petrarca di Lettere Arti e Scienze di Arezzo. È stata ospite scientifica del Museo Ermitage (con fellowship Fondazione Ermitage Italia), del Musée du Louvre (con fellowship Erasmus plus), del Troubleyn/Jan Fabre e dell’atelier Angelos/Jan Fabre ad Anversa e del Festival Jan Fabre al Teatro Out Off a Milano (invitata come Visiting Scholar). Dal dicembre 2021 scrive di arti visive e performative, cinema e libri nella rubrica Per capire l’arte ci vuole una sedia su «BeeMagazine». Per l’attività divulgativa, l’ultimo Premio ricevuto è il “Giambattista Gifuni per la diffusione del libro e della lettura” (Biblioteca della Camera dei deputati, 8.3.2024).
Elena Molon è una ballerina classica e danzatrice contemporanea con una carriera ricca di esperienze artistiche e pedagogiche. Attualmente ricopre il ruolo di Presidente della Società Internazionale Danza Classica Marika Besobrasova e collabora con la Compagnia Ariella Vidach AiEP di Milano. La sua formazione è altamente specializzata, co
Elena Molon è una ballerina classica e danzatrice contemporanea con una carriera ricca di esperienze artistiche e pedagogiche. Attualmente ricopre il ruolo di Presidente della Società Internazionale Danza Classica Marika Besobrasova e collabora con la Compagnia Ariella Vidach AiEP di Milano. La sua formazione è altamente specializzata, con una laurea in Scienze Infermieristiche, che ben si addice alla cura del corpo per chi lo usa come strumento di lavoro, e una certificazione per l'insegnamento dell'innovativo Metodo Double Skin/Double Mind, creato da Emio Greco | PC, dedicato alla preparazione fisica e mentale dei danzatori. Elena è inoltre un istruttrice qualificata di Stott Pilates – Matwork e Zen•GA, ha conseguito un diploma di II livello CSEN/CONI come insegnante di danza classica, e un diploma di laurea in Psicomotricità. La sua preparazione musicale si completa con un diploma in teoria e solfeggio. Grazie alla lunga esperienza nel mondo della danza e alle competenze scientifiche derivate dalla sua formazione accademica, Elena porta avanti il suo lavoro con professionalità e dedizione. È attivamente impegnata nelle compagnie di danza come Assistente, Coach e Gestione dei Lavoratori dello Spettacolo, nella mentorship di giovani artisti, e nella formazione di nuovi talenti con una visione che integra la conoscenza delle diverse realtà del settore e le elevate esigenze qualitative richieste.
Francesco Cocco è scenografo, performance designer e drammaturgo della danza. È particolarmente interessato ai meccanismi di creazione drammaturgica che possono parzialmente rivelarsi sulla scena. Laureata in Arti visive e performative presso l'Università IUAV + Master in Scenografia presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha progett
Francesco Cocco è scenografo, performance designer e drammaturgo della danza. È particolarmente interessato ai meccanismi di creazione drammaturgica che possono parzialmente rivelarsi sulla scena. Laureata in Arti visive e performative presso l'Università IUAV + Master in Scenografia presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha progettato le scenografie delle opere: Il matrimonio segreto di D. Cimarosa [2016, Dutch National Opera], Gina di F. Cilea [2017, Fondazione Teatro la Fenice] Il sogno di Scipione di W.A. Mozart [2019, Fondazione Teatro la Fenice ]. Ha lavorato a progetti di ricerca di performance design in collaborazione con Elena Zamparutti esplorando la giocosità visiva, la partecipazione del pubblico e la drammaturgia aperta e frammentata [PUSH, PUSH BABY! alla Quadriennale di Praga 2019. CAMMINA! con terrafine, Trieste 2020. CAMMINATA INTERSPACE con Dance Well a Fabbrica Alta, Schio 2021]. Recentemente ha sviluppato un interesse per la drammaturgia della danza collaborando come drammaturgo con i coreografi Matteo Carvone, Silvia Galletti, Andrea Scarfì e con il progetto Dance Well. Nel 2022 è tra i drammaturghi selezionati per il programma europeo di ricerca e formazione Micro e Macro Drammaturgie nella Danza. Collabora regolarmente alla produzione del programma La Biennale di Venezia - College Danza, Musica e Teatro.
Giovanni Dinello è un compositore, musicista e digital artist originario di Venezia. Ha conseguito una laurea in Musica Elettronica presso il "Conservatorio B. Marcello" di Venezia, integrata da corsi di Tecnologia Musicale e Composizione presso il Royal Birmingham Conservatoire. Le sue opere, esposte in Italia, Francia, Inghilterra e Ger
Giovanni Dinello è un compositore, musicista e digital artist originario di Venezia. Ha conseguito una laurea in Musica Elettronica presso il "Conservatorio B. Marcello" di Venezia, integrata da corsi di Tecnologia Musicale e Composizione presso il Royal Birmingham Conservatoire. Le sue opere, esposte in Italia, Francia, Inghilterra e Germania, sono state presentate su piattaforme come Radio Rai 3, Sky Classica HD e Radio France Internationale. Le contribuzioni di Dinello si estendono alla 57ª Biennale di Venezia, dove ha collaborato al "Studio Venezia" di Xavier Veilhan, e a varie produzioni teatrali e festival, tra cui Incontri Asolani 2019 e Bad Hersfeld Festspiele. A Venezia, ha contribuito attivamente al panorama culturale: nel 2021 ha ricevuto una commissione da Ocean Space per una reinterpretazione contemporanea di canzoni popolari veneziane ed è stato ospite di Pro Helvetia Venice, collaborando con artisti svizzeri in residenza per diversi anni. Le ultime collaborazioni includono progetti con coreografi, come i lavori in corso con Matteo Carvone iniziati alla Biennale Danza 2022. Dall'ottobre 2022, risiede ad Amburgo, dove sta perseguendo un Master in Composizione Multimediale presso l'HFMT sotto la supervisione diretta di Alexander Schubert. Dal 2017, è co-fondatore e presidente di VER-V (Venice Electroacoustic Rendez-Vous), una rete veneziana focalizzata sulla ricerca e sperimentazione della musica elettroacustica.
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