“Artista sperimentale.
Il suo linguaggio esplora il corpo in una ricerca di sé che indaga la creatività umana”
— La Biennale di Venezia 2022
BIO
Giacomo De Luca (15 aprile 1999), vive tra Lecce e Milano, è un artista contemporaneo emergente, attivo a livello internazionale come ricercatore, artista visivo, performer, coreografo, danzautore e regista. Si occupa di ricerca, sperimentazione e creazione nel campo della danza, della performing art e dell’arte contemporanea: scultura, installazione, sonoro, video, immagine, scrittura e curatela. Fondatore di Visionary Artists for Change – Dipartimento Indipendente di Ricerca e Sviluppo, e Network di artisti/e internazionali. Artista associato a AiEP – Ariella Vidach di Milano.
PRODUZIONI
Artista-performer selezionato e presente nelle più importanti istituzioni italiane e festival internazionali: La Biennale di Venezia - College, Triennale di Milano - FOG Machine, Teatro alla Scala, ViaFarini, LAC Lugano, MilanOltre, Oriente Occidente - MART Rovereto, CANGO Virgilio Sieni, Network Anticorpi XL, Kilowatt Festival, DIDstudio - NAO Performing Arts, FLIC - Lanciano. Riceve commissioni da Durazzi Milano - Ilenia Durazzi | Maurizio Cattelan; La Sfera Danza; Festival di Musica Spirito del Tempo | ADI Design Milano Compasso d’Oro.
FORMAZIONE
Laureato all’Accademia Teatro alla Scala di Milano, prosegue un percorso interdisciplinare in Italia, Regno Unito, Svizzera, Germania, Paesi Bassi e Belgio. Borsista triennale alle masterclass del Jan Fabre Teaching Group / Troubleyn Antwerp. Allievo di P.I.A – Scuola Indipendente di Arti Visive e Studi Curatoriali a Lecce. Co-curatore di SLAP – Performing Arts Festival di Milano. Ha scritto su Salvo Lombardo - Festival MILANoLTRE per la rivista Stratagemmi Prospettive Teatrali – REviews.
ESPERIENZE
Si è unito come interprete a Béjart Ballet Lausanne (2025), in Prime mondiali di: KINKALERI, Maria Hassabi - LAC (2024), Le Supplici di Fabrizio Favale (2023), Emio Greco|PC - ICK Dans Amsterdam, Olanda (2022/23), La Biennale di Venezia: Merce Cunningham Trust, Saburo Teshigawara, Sir Wayne McGregor, Crystal Pite, Raymond Pinto, Edit Domoszlai (2021/22), Matteo Levaggi, Umberto Chiodi - MART di Rovereto, Oriente Occidente (2020) e in nuove produzioni al Teatro alla Scala di Milano: Liliana Cavani, Placido Domingo, Tokyo Ballet, Heinz Spoerli, Alla Sigalova, Emanuela Tagliavia (2014/19), Carla Fracci (2019). Selezionato a Seminari a cura di: Cristina Krystal Rizzo, Cristina Caprioli, Monica Francia, Gruppo Nanou, Daniele Albanese, Stefania Tansini, Francesca Proia, Nicoletta Cabassi, Marta Ciappina, Charles Pas, Nicola Galli, Camilla Monga, Carolyn Carlson, Oliver de Sagazan, Balletto Civile, Muta Imago, Melisa Zuberti.
“Giacomo’s research places the body at the center, as a living archive and intelligent device capable of inhabiting matter as evolving art, understood as an expanded, critical and conceptual temporal space”
— Ahmet Öğüt 2025
Il mio operare si articola all’interno del sistema dell’arte attraverso una pratica transdisciplinare che intreccia: arti visive, performance, danza contemporanea, teatro, video, suono, scrittura e scultura. Spinto da un’urgenza istintiva e da profonde necessità interiori, avvio un processo catartico di autoanalisi, meditazione e sublimazione, che si manifesta nella sfera corporea, materiale e ambientale, andando all’essenza dell’essere e del fare nel XXI secolo.
Nei lavori apro delle riflessioni epidermiche sull’esistenza, intessendo un pensiero fisico attorno a temi di: resilienza, nascita, vita, morte, metamorfosi, rigenerazione, purificazione e memoria culturale individuale e collettiva — presentati come dichiarazioni poetiche in dissenso radicale contro le dinamiche viziose del sistema socio-politico-economico iper-capitalista e consumista, e contro le guerre segnate da ogni forma di sfruttamento, abuso e disuguaglianza.
La ricerca pone al centro il corpo, inteso come archivio vivente e laboratorio, sperimentando lungo due direttrici concettuali consecutive: “Il Corpo Sensoriale” (dal 2020), legato all’esperienza somatica, fisiologica e cognitiva del corpo umano-animale, concepito come materia organica extrasensoriale, che identifica nell’Uovo — grembo sociale e simbolo di rinascita — il suo archetipo primordiale; e “Il Corpo Futuristico” (dal 2024), concepito come tecnologia biologica, matrice di esperienze sinestetiche multidimensionali tra reale e virtuale, all’interno di un dispositivo multi- intelligente, che trova nell’Utopia del "nuovo umano" un corpo capace di proiettare l’essere oltre gli attuali confini della coscienza, verso forme di esistenza inedite.
Le creazioni sono concepite come circumnavigazioni sensoriali, attivano una attitudine alla dilatazione e alla riduzione temporale, andando da un estremo all’altro: dinamismo, decelerazione, stasi, espansione, riduzione, erosione, contrazione, vibrazione, frammentazione, morbidezza, sospensione, estasi, frenesia, contemplazione. In questa prospettiva, le pratiche ricevute da miei maestri — come forma di testamento artistico — vengono archiviate, rianalizzate, riesplorate e decostruite attraverso un programma metodologico (in progress): “Sensorium 2.0” (dal 2021). La sperimentazione (Presente) sfida le convenzioni del sapere (Passato) attraverso il dissesto, per l'innovazione e una nuova economia del movimento (Futuro).
Dance
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GIACOMO DE LUCA
VISIONARY ARTISTS FOR CHANGE
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